Si scrive Ansia o Anzia?

La forma corretta è ansia ✅, con la “s” seguita da una “i” e una “a”.

La forma anzia ❌ è sbagliata e non esiste nella lingua italiana, se non come parte di alcuni toponimi (es. “Anzio”, ma è un altro discorso).

Quindi, quando vuoi esprimere uno stato di agitazione o preoccupazione, la parola giusta da scrivere è sempre ansia ✅!

Perché si scrive “ansia” e non “anzia”?

La parola ansia deriva dal latino anxietas, che a sua volta viene da anxius, con il significato di “angoscia”, “preoccupazione”. In italiano, si è evoluta mantenendo la “s”, nonostante la pronuncia possa trarre in inganno. Infatti, molte persone credono che si dica “anzia” perché, parlando velocemente, il suono della “s” può sembrare una “z”.

Ma attenzione: “ansia” è l’unica forma riconosciuta nei dizionari della lingua italiana, inclusi Treccani, Sabatini Coletti e Garzanti. Scrivere “anzia” è un errore ortografico, quindi evitalo in ogni contesto, sia scritto che scolastico o professionale.

Parole simili con la stessa regola grammaticale 📚

Molte parole in italiano terminano in -sia e non in -zia, anche se all’orecchio potrebbero sembrare simili. Ecco alcuni esempi che seguono la stessa regola di ansia:

  • Eresia ✅ (non “erezia ❌”)
  • Avversia ✅ (non “averzia ❌”)
  • Paresia ✅ (non “parezia ❌”)
  • Follia ✅ (non “follzia ❌”)
  • Anemia ✅ (non “anezìa ❌”)

Queste parole derivano spesso da termini latini o greci e mantengono la “s” per motivi etimologici. È quindi importante conoscere non solo la pronuncia, ma anche l’origine delle parole per evitare errori di scrittura.

Si scrive “ansia” ✅ e mai “anzia” ❌.

È un errore comune ma facilmente evitabile ricordando che molte parole italiane terminano in -sia per ragioni etimologiche. Se hai dubbi, consulta sempre un dizionario affidabile o una fonte linguistica attendibile.

👉 Memorizza questa semplice regola e non sbaglierai più!

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